Chirurgia Protesica

La chirurgia protesica è la chirurgia che prevede la sostituzione delle articolazioni. Consiste nella sostituzione totale o parziale di un’articolazione irrimediabilmente alterata da patologie degenerative artrosiche o vascolari (osteonecrosi), infiammatorie e post-traumatiche, in cui vi sia l’apparato muscolare ancora valido ed integro.
Gli interventi di sostituzione protesica sono molto frequenti, chirurgicamente avanzati e prevedono l’utilizzo di protesi di ultima generazione con materiali ultra resistenti e bio-compatibili.

Protesi dell’anca

La protesi dell’anca è un dispositivo che consente il ripristino della mobilità e la scomparsa del dolore articolare nei pazienti affetti da grave degenerazione della cartilagine dell’anca che porta all’artrosi.

Valutazione
L’artrosi dell’anca o coxartrosi consiste in una progressiva degenerazione e deformazione della cartilagine articolare dell’anca, in particolare dello strato di cartilagine che riveste sia la testa del femore che la cavità dell’anca (acetabolo) in cui si articola.
La coxartrosi può essere causata dall’invecchiamento e dall’eccessivo affaticamento muscolare, da deformità scheletriche, da fratture, infezioni, patologie reumatologiche, oppure in assenza di altre cause specifiche.
I principali sintomi dell’artrosi dell’anca sono il dolore all’articolazione e la difficoltà di movimento, il dolore si manifesta dapprima camminando o dopo sforzi prolungati, per poi attenuarsi con il riposo, mentre nelle fasi più avanzate tenderà a persistere nel tempo anche a riposo, limitando sempre più i movimenti e le attività quotidiane del paziente.

Anamnesi
Per diagnosticare l’artrosi dell’anca è necessario un esame obiettivo ortopedico con l’esecuzione di test peculiari di mobilità, supportato da radiografie del bacino e delle anche in proiezioni specifiche, eventualmente supportati da esami diagnostici di II livello come la risonanza magnetica nucleare (RMN) o la tomografia computerizzata (TC).

Trattamenti e Chirurgia
Quando il danno articolare raggiunge uno stadio avanzato e le condizioni generali del paziente lo consentono, è possibile sottoporsi all’intervento chirurgico per l’impianto di una protesi. In sede pre-operatoria il chirurgo valuterà le radiografie e verrà fatta la pianificazione protesica (planning) per la scelta dell’impianto da utilizzare. L’intervento viene praticato normalmente in anestesia spinale. La tecnica chirurgica si avvale dell’approccio mini-invasivo nel rispetto dei tessuti, attraverso il quale il chirurgo ortopedico andrà a rimuovere e modellare le cartilagini rimaste dalla zona di impianto della protesi e procederà all’impianto definitivo della stessa. L’intervento ha una durata variabile di circa 60-90 minuti a seconda della protesi impiantata, dal giorno seguente inizia la fase riabilitativa e si eseguono già i passaggi posturali e soprattutto i primi passi con deambulatore e stampelle.

Protesi del Ginocchio

Le protesi del ginocchio ( mono-compartimentale e totale) sono dei dispositivi che consentono il ripristino della mobilità e la scomparsa del dolore articolare nei pazienti affetti da grave degenerazione della cartilagine del ginocchio che porta all’artrosi.

Valutazione
Il primo sintomo dell’artrosi del ginocchio è il dolore all’articolazione, inizialmente si tratta di un dolore occasionale, che aumenta durante il movimento e diminuisce a riposo. La continua usura cartilaginea causa però un peggioramento del danno articolare fino all’artrosi conclamata, determinando un aggravamento del dolore che diverrà permanente e sarà presente anche a riposo. Il dolore ed il danno articolare possono ridurre la mobilità dell’articolazione, rendendola rigida e gonfia.

Anamnesi
Per diagnosticare l’artrosi del ginocchio è necessario un esame obiettivo ortopedico specifico che valuti l’intera articolazione e l’asse dell’arto inferiore, supportato da radiografie del ginocchio in proiezioni specifiche (alcune delle quali in ortostatismo -in piedi-), ed eventualmente dalla risonanza magnetica nucleare (RMN).

Trattamenti e Chirurgia
Quando si raggiunge uno stadio artrosico avanzato e le condizioni di salute generali del paziente lo consentono, sono indicati diversi trattamenti chirurgici per l’impianto di una protesi, in base al grado di usura dell’articolazione. Nei casi in cui il logoramento sia limitato al solo compartimento mediale o laterale, è possibile impiantare una protesi mono-compartimentale con il risparmio di tutti i restanti compartimenti e strutture legamentose, mentre nel caso in cui il ginocchio risulti gravemente danneggiato e compromesso dall’artrosi in tutti i suoi comparti, sarà necessario impiantare una protesi totale, sia essa con risparmio dei legamenti crociati (CR, la più frequente), o con stabilizzazione antero-posteriore (PS) qualora l’instabilità fosse compromessa. Le procedure chirurgiche sono svolte in anestesia spinale e con tecnica mini-invasiva, il chirurgo ortopedico andrà a rimuovere e modellare le cartilagini rimaste creando l’alloggiamento per l’impianto della protesi, ripristinando così la mobilità e favorendo la scomparsa della limitazione funzionale e del dolore.
L’intervento ha una durata variabile di circa 40-60 minuti a seconda della protesi impiantata, dal giorno seguente inizia la fase riabilitativa e si eseguono già i passaggi posturali e soprattutto i primi passi con deambulatore e stampelle.

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    Fonte recensioni: miodottore.it